Yurta Gher

Per millenni i pastori mongoli hanno vagato attraverso la steppa seguendo il ritmo delle stagioni. Durante le caldi estate interi villaggi si spostavano in luoghi aperti, asciutti e ventosi per sopperire alla calura, mentre durante i gelidi inverni era preferibile essere protetti da colline o montagna lontani dai bacini d’acqua ghiacciati.
I pascoli sono per la Mongolia sussistenza e cultura, ancora oggi. Un bene comune che ha fatto si di creare anche la dimora nazionale, utile per seguire le transumanze stagionali: le Gher, o Yurte Mongole.
Una struttura rotonda, senza spigoli, composta da pareti facilmente smontabili e costituita da un soffitto sferico coperto di teli e feltro. Le Gher sono state concepite per essere facilmente trasportabili, leggere ma incredibilmente robuste per resistere ai forti venti primaverili e ad inverni rigidissimi. Al suo interno, l’arredamento è essenziale mentre particolare cura è dedicata al “focolare”, una stufa utilizzata per molteplici scopi quotidiani tra cui il riscaldamento invernale. Durante l’inverno, infatti, la stufa non si spegne mai e il sistema di ventilazione è garantito da uno sfogo sulla sommità del tetto.
I servizi igienici, oggi come allora, sono installati esternamente e garantiscono pulizia ed efficienza al pari di un comodo hotel.